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venerdì 14 marzo 2014

IL CALAMARO

CALAMARO (LOLIGO VULGARIS)

Calamaro (Loligo vulgaris)
Calamaro (Loligo vulgaris)







Classe: Cephalopoda
Ordine: Teutida
Famiglia: Architeuthidae
Nome scientifico: Loligo Vulgaris
Nome italiano: Calamaro
Nome inglese: European Squid / inkfish

Nomi dialettali

Calamare (Abruzzo); Calamaro verace, Calamaio, (Campania); Totano del riso (Friuli Venezia Giulia); Caamàri, Totano gentile (Liguria); Calamaio (Lazio); Trufello (Marche); Calamàre (Puglia); Calamàri, Calàmaio (Sicilia); Calamàri, Tòtanu (Sardegna); Tòtano (Toscana); Calamàr (Veneto).

Morfologia

Il Calamaro è un Mollusco con corpo fusiforme e allungato. Il mantello cilindrico contiene gran parte degli organi interni e, nella parte superiore, porta due pinne unite a formare un rombo ad angoli smussati. All’interno del mantello, c’è una conchiglia cornea (calamo, piuma o gladio) a forma di lancia. La testa sporge dal mantello, gli occhi, protetti da una membrana cornea, sono in posizione laterale. Attorno alla bocca si trovano otto braccia corte e non retrattili  con due file di ventose e due tentacoli più lunghi, con l’estremità clavata  e 4 file di ventose. Nei maschi, una delle braccia ha le ventose modificate in papille e viene utilizzata come organo copulatorio. Sul dorso del mantello sono presenti cromatofori.La colorazione è variabile, con diverse sfumature, che vanno dal rossiccio-rosato al bruno. Spesso il calamaro viene confuso con il totano, si può facilmente riconoscere osservando le pinne: nel calamaro coprono metà della lunghezza totale del mantello, nel totano si trovano inserite all’estremità inferiore.

Riproduzione e accrescimento

Depone le uova, riunite in ammassi gelatinosi nastriformi che fissa a substrati sommersi. Può raggiungere una misura di 30-40 cm è più comune attorno ai 15 cm. La vita media è di circa due anni per le femmine e tre per i maschi.

Alimentazione

I tentacoli grazie alle loro ventose vengono usati per catturare le prede: pesci, altri molluschi e crostacei.

Comportamento

E’ una specie generalmente pelagica, ma non è raro trovarla in acque costiere specialmente in estate ed autunno in occasione della riproduzione. Può raggiungere 300 m di profondità, generalmente vive in mare aperto, a profondità comprese tra i 20 e 100 m. Compie migrazioni giornaliere risalendo in superficie durante la notte e tornando in profondità nelle ore diurne. Spesso si sposta in banchi di numerosi individui.

Distribuzione

In Mediterraneo si trova in tutti i mari italiani, molto diffuso in Alto Adriatico. E’ presente inoltre nell’Atlantico orientale, dal Mare del Nord al Golfo di Guinea. Lungo le coste atlantiche del centro e nord America è diffusa la specie Loligo pealei, nei mari asiatici è presente la specieLoligo japonicus. Si conoscono oltre 20 specie appartenenti alla famiglia dei Loligo. La zona di maggior produzione di calamari si trova nell’Atlantico, all’altezza della Patagonia.

Pesca

Il calamaro si pesca tutto l’anno, prevalentemente con l’utilizzo di reti a strascico, reti a circuizione ed attrezzi da posta.

Consumo

Apprezzato fin dall’antichità per le sue carni tenere e saporite, è molto richiesto dal mercato. Al momento dell’acquisto la pelle deve essere umida, i tentacoli integri, la sacca dell’inchiostro deve essere di un colore metallico, intenso. La carne deve essere di un bianco candido: se freschi, i calamari emaneranno un odore marino, fresco, iodato. Spesso durante la pesca,  si rompe la sacca del nero e l’animale si presenta sui banchi dei mercati ittici ancora sporco. Il colore azzurro, che a volte può diffondersi al resto del corpo, deriva dalla fuoriuscita di emocianina (sangue) che per ossidazione diviene azzurra.

1 commento:

  1. Ciao ti ho dedicato un premio su http://www.ricetteeconsigli.blogspot.it/2014/03/premio.html
    Ilaria

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